Dell’intervento di Bryan Kramer al BeWizard di Rimini non mi ha colpito tanto l’esortazione all’umanesimo – uno dei miei tormentoni da sempre – ma la sua declinazione quasi ossessiva in semplicità, empatia e imperfezione per ottenere un unico risultato: essere Delightfully Disruptive. Vista così, più vicina alla sorpresa che alla devastazione, la malefica disruption mi torna quasi simpatica.
Tra gli esempi portati la Ice Bucket Challenge, che spero non abbiate dimenticato: 220 milioni di dollari raccolti grazie a un’idea semplice, basata sull’empatia e sul mettersi a nudo. Splash.