Nel 1991 stavo preparando la mia tesi «Impresa e ambiente: la comunicazione ecologica in Italia», divertendomi moltissimo nel fare ricerca sul campo sui comportamenti delle aziende. Una mattina, con sprezzo del pericolo, decido di capire lo stato dell’arte del riciclo della carta. Dopo un po’ di difficoltà trovo un numero di Roma e parte una conversazione più o meno su questi toni:
Io: «Buongiorno, sono MDB, vorrei informazioni sul riciclo della carta»
Loro: «In che senso?»
Io: «È che consumo un sacco di carta e mi piacerebbe capire se posso darvela per il riciclo»
Loro: «Beh, certo, è un po’ complicato, ma possiamo organizzarci per la raccolta: di che volumi stiamo parlando?»
Io: «Beh, sono una studentessa, tra appunti, fotocopie e simili ne butto almeno una risma al mese»
Loro: «…»
Io: «Pronto, pronto, c’è qualcuno?»
Loro: (parlando a un collega) «C’è una studentessa da Milano che vuole riciclare i suoi appunti» (risate, clic)
Oggi a Milano sta per partire la raccolta dell’umido anche nella zona dove abito, a nord est. Nel corso di quest’anno è già partita a sud est e sud ovest, con buoni risultati: «il quantitativo medio settimanale per abitante è pari a 1,8 chilogrammi di umido e la raccolta differenziata ha raggiunto il 47%» (dati AMSA). Da quella telefonata a questo risultato non sono passati solo 22 anni, è passata anche l’idea che il rispetto dell’ambiente, se reso praticabile, entra a far parte della nostra vita quotidiana.
È anche per questo che sono particolarmente contenta di essere stata coinvolta nel racconto di Edison Start, un premio rivolto a persone fisiche, start up e imprese con un claim che oggi più che mai mi tatuerei sul dorso delle due mani: «il cambiamento inizia da te».
Lo propone una società che le cose le ha cambiate sul serio, una vera e propria startup ante litteram: nel 1883 (130 anni fa) ottenne la licenza di una dinamo inventata da Thomas Alva Edison e mise in funzione a Milano «Santa Radegonda», la prima centrale elettrica europea per la distribuzione continua di energia.
Ci pensate? Più di un secolo fa l’energia elettrica non c’era, vent’anni fa l’idea di riciclare la carta faceva ridere, dieci anni fa fumavano nei ristoranti, e c’è ancora chi insiste che le cose non cambiano.