Ormai siamo anzyani: sono quattro anni che la domenica mattina, alla Blogfest, ragioniamo su come sta cambiando la scrittura e leggiamo su un palco le cose che abbiamo scritto nei mesi passati. L’abbiamo chiamato WriteCamp perché con Internet scriviamo quasi più che leggere e sempre più tutto questo avviene dietro le quinte e live, per poi magari scomparire in uno Snap(Chat).
Basti pensare che buona parte dei miei «desideri di lettrice» del 2010 sono stati esauditi, bizzarro, no? Sembravano quasi fantascienza ed erano solo pochi anni fa.
Un po’ per questo iniziamo dalla storia, per la precisione la storia dei blog: Elisabetta Locatelli l’ha raccontata in un libro: «The Blog Up! Storia sociale dei blog personali in Italia fra creatività tecnologica e relazioni sociali». Esce tra un po’ e ve lo anticipiamo noi, con l’aiuto di Giovanni Boccia Artieri, l’unico sociologo sexy della storia (almeno in Italia, perché a Parigi c’è Antonio Casilli che non scherza e a New York Nathan Jurgenson che tantomeno.
Poi ci siamo io e Filippo (aka gallizio aka Fabrizio) che facciamo casino e poi c’è Azael (ubiquo per l’occasione) ma soprattutto aspettiamo Casalegglo, sperando arrivi davvero.
Insomma, ci vediamo a Rimini alla BlogFest e domenica al Writecamp: appuntamento alle 10, ma con calma, che finché vediamo se ci sono altri interventi (basta dirlo) e ci svegliamo si fanno le 10:30 come ridere.
(Se volete tornare indietro nel tempo e capire in quale spazio-tempo vivete provate con questo post di Fabrizio Venerandi)
[…] è stata compensata da argomenti elevati e originali (la teoria delle “fini” di Mafe mi ronza ancora nella […]