Guida viziata a Lanzarote

Un’isola nera e bianca, di lava e di calce, di cactus e case e spiagge, con le caldere dei vulcani a punteggiarla dal basso e dall’alto. In questo momento il mio posto preferito al mondo.

Lanzarote Papagayo

Un’isola nera e bianca, di lava e di calce, di cactus e case e spiagge, con le caldere dei vulcani a punteggiarla dal basso e dall’alto.
La bellezza di Lanzarote è crudele, perché secoli fa un’eruzione distrusse tutto e spinse gli abitanti verso nord. La bellezza di Lanzarote è salva, perché chi ha ricostruito, in tempi più recenti, ha protetto l’isola dagli ecomostri e dall’irregolarità, disseminando la costa e l’interno di case basse e larghe, con un cuore di verde riparato dal vento.
Non del tutto salva, perché ci sono almeno tre ghetti per turisti, relitti degli anni ’80 e ’90. Se sei qui e hai scelto me per scoprire l’isola vorrai evitarli, anche se non tutti e non del tutto. Le urbanización, i paesini nati dal nulla, villette a schiera senza schiera, sono altrettanto rischiose, soprattutto se lontane dal mare, ma almeno sono basse, bianche, ciascuna con la sua terrazzina protetta dal vento.

Un’isola primaverile, dai cieli quasi sempre azzurri, venti tesi e costanti, ogni tanto afosa, ogni tanto umida, quasi sempre dal clima ideale. Anche la temperatura dell’acqua è ideale, almeno per me che amo l’acqua fredda (ma non è gelida). Per tutti gli altri ci sono piscine ovunque.

Che cosa fare a Lanzarote

Hai tre vite possibili, vite che, a seconda della disponibilità di tempo, non sono per forza alternative. Puoi fare il flâneur, anche in auto, ma soprattutto a piedi, lungo coste, spiagge e vulcani. Puoi andare in spiaggia, anche quando tira vento forte da nord, perché le più belle sono protette. Se hai il fisico puoi fare surf o kite surf, se non ce l’hai puoi guardare chi lo fa, sempre camminando.
Io ti consiglio, a prescindere dalla tua preferenza, di gironzolare un sacco, perché questa è un’isola piccolina, che si gira tutta in due ore, e densa di bellezze che vale la pena di visitare, sia naturali sia umane. Non solo per forza quelle consigliate dai depliant, ma alcune sì, ecco le mie preferite:

  • Lagomar, la casa che Omar Sharif perse a poker il giorno stesso del suo arrivo. È una leggenda, o forse no, la casa è comunque tra le più belle che io abbia mai visto. Come quasi tutto sull’isola è costruita e rifinita nello spirito di César Manrique e Jesús Soto, ma a differenza di altre sue case ha un ché di Gaudi, soprattutto nei muri. 
  • il giardino dei cactus, ironizzando sulle forme falliche e sorprendendoti su quante forme diverse possono prendere. È ovviamente anche pieno di piante di aloe, che rappresentano bene lo spirito dell’isola: puntuta ed emolliente. Anche qui, Manrique.
  • il mirador de Rio, anche lui tondeggiante, un enorme ventre paterno con vista sulla Graciosa. E indovina un po’ chi l’ha progettato?
  • La Graciosa stessa, un’isoletta dove puoi girare solo a piedi o in bici, a mezz’ora di traghetto.
  • Papagayo, perché è impossibile non emozionarsi quando appare arrivando dal parcheggio. La vera bellezza, però, è intorno.
  • Il lago verde, Charco de los Clicos. Ci si arriva facendo un sentierino a piedi, se il vento è forte lì sarà fortissimo, ma ne vale la pena.
  • La Geria. La Geria. La Geria.
  • il Caleton Blanco, con alta marea per nuotare, bassa per polleggiare in acqua

La Geria Lanzarote

Gironzolii

Quando hai tempo e sei con la compagnia giusta (compresa te stessa) queste sono le cose che una vera flâneuse amerà fare a Lanzarote

  1. fare avanti e indietro in macchina lungo La Geria, fermandosi ogni tanto a fare due passi nei vigneti
  2. fare in auto la strada per Timanfaya, senza andare a Timanfaya
  3. andare a LagOmar e leggere seduta in piscina facendo finta che sia casa tua
  4. fare a piedi tutta la spiaggia di Famara fermandosi a guardare i surfisti (se hai i capelli lunghi: indispensabile una fascia per i capelli, o credi che i surfisti le usino per bellezza?)
  5. fare a piedi tutta Playa Granda a Puerto de la Cruz facendo ciao ciao a chi la guarda dalla webcam (cioè a me stessa 350 giorni l’anno)
  6. andare a piedi da Papagayo a Las Coloradas facendo un tuffo in tutte le spiagge che incroci. Ma anche fare a piedi i sentieri sulle rocce intorno a Papagayo è un generatore di energia e felicità.
  7. un giro di shopping al negozio dell’hotel Fariones (che prima o poi proverò), Room 214. Oltre a vestiti, costumi e pareo consiglio di provare uno dei formaggi, in particolare quello vulcanico. Costoso ma gustoso.
  8. due passi con tortilla di patate ad Haria, il posto dove vorrei vivere

Dove dormire a Lanzarote

Gli alberghi e i resort più grandi e nuovi sono nei ghetti per turisti anni ’90: il più temibile è Costa Teguise, mentre Playa Blanca e Puerto del Carmen, per motivi diversi, hanno delle loro bellezze, basta ignorare i negozi sul lungomare da cui ti aspetti di veder spuntare Jane Fonda in scaldamuscoli rosa.
Io non ho ancora provato un resort, perché l’idea stessa di un posto recintato mi fa venire voglia di una coda in tangenziale. E ci sono tante “gated communities”, anche nella surfista Famara. Se sei come noi, assicurati di non finire rinchiuso in uno di questi posti e cerca le tantissime case libere e indipendenti, oppure le piccole strutture dove l’esistenza di una porta d’ingresso con card è meno opprimente.
In una di queste siamo tornati tutti e tre le volte, anzi, averla trovata è stato quello che mi ha spinto a prenotare il primo viaggio a Lanzarote, a gennaio 2020, poche settimane prima del lockdown.

Ci sono tanti posti che voglio ancora provare, sempre evitando i ghetti, ma qui metterò solo quelli che ho davvero amato.

Ristoranti

Più di tutto, a Lanzarote, io amo le enormi lapas, le nostre telline cresciute indisturbate e i pesci grigliati a farfalla, piatti semplici che trovi un po’ ovunque, anche mangiando con i piedi nella sabbia. I miei preferiti sono a Caleta de Famara e alla Graciosa, a pranzo nella spiaggetta del porto da El Veril e la sera c’è un unico posto, chiedete a El Veril. Il tutto annaffiato da birra Especial e vino bianco di Yaiza.

Ci sono anche degli ottimi ristoranti, i preferiti:

  • Mirador de Las Salinas, che sembra una trappola per turisti ma non lo è
  • Be Papagayo, dove sono sempre felice, per il cibo, per la vista, per il vento
  • il ristorante di Palacio Ico, per capire l’eleganza local
  • Salmarina Playa Quemada (posto dove prima o poi spero di trovare una casa), evitando gli altri Salmarina
  • Long Beach, Puerto del Carmen, anche solo per un caffè

Non abbiamo ancora provato i TeleClub, dove le persone del posto si riuniscono per mangiare e cazzeggiare, aperti ai turisti da qualche anno.

Cosa non abbiamo ancora visto

  • Arrecife
  • La caldera rossa
  • La casa di Saramago
  • Il monumento al Campesinos

Non per mancanza di interesse, ma di tempo. Perché a Lanzarote il tempo si dilata, le energie si ricaricano e vuoi solo avere dei buoni motivi per tornare il prima possibile.

Cosa mettere in valigia

Costumi. Pareo. Felpa. Una giacca antivento. Pashmine di due pesi diversi. Un vestitino. Scarpe per camminare. Infradito. Fascia per i capelli. D’inverno un paio di pantaloni lunghi.

Protezione solare, protezione dalle zanzare, mascherina per gli occhi (le maledette luci d’emergenza degli hotel).

Voli e auto

Io ogni tanto guardo EasyJet e quando il prezzo è basso prenoto solo il volo. Non prenoto mai il ritorno, lo faccio solo quando sono sicura di andare. Per ora l’orario di ritorno più comodo è RyanAir. Sia con EasyJet sia con RyanAir compro i posti comodi, non solo per poter allungare le gambe, ma anche per poter portare a bordo la valigia. E mi armo di pazienza.

Per le auto ci siamo trovati bene con Hertz e Cabrera Medina e male con TopCar. Cabrina Il noleggio costa pochissimo e un’auto è indispensabile, a meno tu non abbia bisogno di una settimana di pigrizia assoluta vista oceano (in quest’ultimo caso, però, consiglio Fuerteventura).

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