Non faccio testo, sono una persona impaziente e bilancio la mia insofferenza elargendo dosi esagerate di beneficio del dubbio. Non faccio testo, sono viziata ed esigente, e bilancio la mia intransigenza prendendomi le colpe quasi di tutto e sorridendo sempre. Non faccio testo e quindi ne sto prendendo atto un po’ troppo tardi, che forse non sono più io, siete voi.
Altro che generazione perduta, qui siamo fottuti tutti, senza distinzione di età, genere, censo e razza. Non sono i ragazzi, non sono gli anziani, non sono le mamme, non sono i maestri, non sono i partiti, non sono gli amministratori, non è la tv, non è internet e neanche i videogiochi: se questo fosse un film scopriremmo che il cattivo di turno ha messo nell’acquedotto una sostanza che ci impedisce di fare bene quello che stiamo facendo adesso, qualunque cosa sia.
Ed è il qualunque cosa sia che mi terrorizza, perché finché non sai fare il caffè pur facendo il barista, finchè non sai sbrigare una pratica anche se sei all’accettazione, finchè non sai se puoi darmi dei soldi pur essendo allo sportello di una banca, finchè non sai fare praticamente nulla di quello che sei pagato per fare e io ti sorrido pure perché dentro di me so di essere una stronza impaziente, ma finché è solo tutto lento, malfatto e faticoso, beh, me ne farei una ragione.
Poi leggi una sciocca notizia di cronaca, di una fabbrica dove hanno mescolato due sostanze chimiche che invece era meglio di no, e beh, allora inizi ad avere paura del serio, perché se sempre meno persone sembrano capaci di pensare a quello che stanno facendo e di portarlo a termine in tempi ragionevoli, e se queste persone guidano una nave da crociera, lavano i bicchieri, controllano il traffico aereo, scrivono software per gestire i nostri soldi, guardano se quell’ingrediente era scaduto, ti dicono di prendere la tal medicina, correggono i compiti di tuo figlio, ecco, non è più solo questione di lentezza e di sorridere invece di sbuffare. Siamo diventati Gotham City e il nostro supereroe si chiama attenzione. Impariamo a fare attenzione: è come per correre, inizi con cinque minuti, ogni giorno aumenti di due, poi vai che neanche te ne accorgi e la città sarà salva.
Da quando ho sfondato la macchina ho coniato un motto molto saggio: nella vita bisogna andare dritti per la propria strada, ma fate attenzione agli incroci, caxxo.