Dall’OOO all’OOW

Non mi serve un digital detox, ma un work detox.

La prima cosa che ho fatto, ieri, una volta tornata al lavoro, è stata disabilitare l’autoresponder che, per dieci giorni, ha avvisato chi mi scriveva che no, non c’ero. Autoresponder noto come Out of Office, per gli amici OOO: una dizione obsoleta non solo per noi freelance, che spesso un ufficio non l’abbiamo, ma anche per chi ce l’ha, ma continua a guardare la mail anche quando è in ferie.

Io ho smesso di farlo, da cinque anni. Da cinque anni vado OOW, Out of Work, perché ho scoperto che per farlo mi bastano due cose:

  1. dirlo esplicitamente ai clienti (in alcuni casi lo metto nel contratto)
  2. non guardare la mail, mai

Non è un digital detox, perché continuo a godermi i social (e i miei amici); quest’anno per esempio mi sono divertita assai con le Instagram Stories e certo non ho smesso di cazzeggiare online. È un work detox, l’unico di cui abbia bisogno. Forse non ti sorprenderà sapere che il passaggio più difficile è il secondo: avendo disattivato (da un bel po’) le notifiche nei primi giorni continuo automaticamente ad aprire l’app della mail. La apro, mi ricordo che non devo, la chiudo. Mi distraggo, la apro, mi ricordo che non voglio, la chiudo. Non baro, mai. Gli ultimi giorni di vacanza la curiosità delle mail ricevute diventa quasi un piacere da procrastinare. Anche quest’anno sono arrivata venerdì sera e ho guardato le mail sono lunedì mattina: mi sono goduta gli ultimi due giorni di vacanza vera.

Per i clienti, certo, devi pre-occupartene e soprattutto devi avere dei clienti decenti. Devi averli abituati bene (che vuol dire sia viziati sia educati). La verità, però, è che non hanno veramente bisogno di te. Nessuno ha veramente bisogno di te: se sparisci per dieci giorni il mondo funziona perfettamente. Per la quinta volta, in cinque anni, sono tornata e le mail accumulate (dal 16 al 26 agosto) erano relativamente poche e non urgenti (avendo progettato per bene la mia assenza).

Quest’anno, ispirata da Filippo Marano, ho riscritto il messaggio automatico, rendendolo un po’ meno “automatico” e aggiungendo un po’ di consigli di lettura, eccoli:

In vacanza io smetto di pensare e, dopo un po’, le idee spuntano da sole.

Per favorire questa magia faccio tre cose:

1) non guardo film o serie tv (è il momento del mio film)
2) non guardo la mail (fino al 26 agosto)
3) leggo tanto, romanzi e saggi. Te ne consiglio tre: “Factfulness
(Hans Rosling), “Come Ibra, Kobe, Bruce Lee” (Franco Bolelli) e “I
demoni e la pasta sfoglia” (Michele Mari).

a presto e buon tutto, Mafe

Puoi ancora farlo, sai? A volte di giorni ne bastano tre. Niente mail, puff.

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