«Se fossi il sindaco»
Se io fossi il sindaco imparerei a leggere le storie dei miei cittadini come un romanzo, tessendo io le connessioni tra quello che loro dicono e non dicono usando i social media. Imparerei a leggere tra le righe e a interpretare i silenzi, il disagio nascosto, i desideri impliciti, esattamente come quando leggo un buon romanzo.
Ascoltare è buona pratica ma non basta più: Internet e i social media vanno letti come una narrazione di cui noi siamo insieme autori e personaggi, dove siamo noi a mettere l’intelligenza e l’empatia necessaria per capire il disegno e intervenire per migliorarlo.
I social media ci permettono di partecipare alle vite delle persone che ci stanno a cuore: se io fossi il sindaco non le analizzerei freddamente ma le leggerei con tutta l’umanità di cui dispongo per prendere le decisioni migliori senza farmele dettare da nessuno ma collaborando con tutti.
(Questo è il testo di un discorso fatto sabato 19 maggio, ospite di Segrate Nostra).
[…] Fonte: sito mafedebaggis.it […]